Requisiti del Credito d’Imposta per Transizione 5.0
La Transizione 5.0 rappresenta il prossimo passo evolutivo nella trasformazione digitale e sostenibile delle imprese italiane. Dopo il successo della Transizione 4.0, il governo italiano ha introdotto una serie di incentivi per promuovere l’adozione di tecnologie avanzate, con l’obiettivo di migliorare la produttività aziendale e ridurre l’impatto ambientale. In questo contesto, il credito d’imposta per la Transizione 5.0 diventa uno strumento cruciale per le imprese che desiderano investire in innovazione e sostenibilità. Ma quali sono i requisiti per ottenere il credito d’imposta Transizione 5.0 ? In questo articolo, approfondiremo tutti i dettagli per aiutare le aziende a rispettare i requisiti necessari e massimizzare i benefici fiscali derivanti dalla Transizione 5.0.
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Cos’è il Credito d’Imposta per la Transizione 5.0?
Il Piano Transizione 4.0 è stato progettato per favorire la digitalizzazione dei processi produttivi attraverso investimenti in tecnologie avanzate. Tuttavia, il nuovo Piano Transizione 5.0 amplia questo approccio, mirando a incentivare non solo l’innovazione digitale, ma anche la sostenibilità e l’efficienza energetica. Un esempio significativo di questa evoluzione è rappresentato dagli incentivi per impianti fotovoltaici e altre tecnologie green, essenziali per la Transizione energetica 5.0.
Il Piano Transizione 5.0 introduce una serie di requisiti aggiuntivi rispetto alla versione 4.0, con un focus particolare su sostenibilità ambientale, risparmio energetico e innovazione tecnologica. Questi nuovi parametri sono pensati per favorire l’adozione di tecnologie che non solo ottimizzano i processi produttivi, ma che riducono anche l’impatto ambientale complessivo
Dotazione Finanziaria
Il piano è supportato con una dotazione di 6,3 miliardi di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) (Programma Governo).
Chi può accedere al Credito d’Imposta per la Transizione 5.0?
Imprese Ammissibili
Tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico o dalla dimensione, possono accedere all’incentivo. Anche le stabili organizzazioni di soggetti non residenti possono beneficiarne.
I requisiti principali sono:
- Residenza fiscale in Italia.
- Regolarità contributiva (DURC).
- Assenza di procedure concorsuali o crisi aziendale al momento della richiesta.
Investimenti Ammissibili per la Transizione 5.0
Nel contesto della Transizione 5.0, gli investimenti in beni strumentali ammissibili possono includere sia beni materiali che immateriali. La normativa specifica cosa è considerato idoneo per accedere al credito d’imposta Transizione 5.0, delineando chiaramente le categorie di beni agevolabili.
La legge di riferimento per il credito d’imposta Transizione 5.0 è il Decreto Legge n. 19 del 2 marzo 2024, convertito in legge il 29 aprile 2024, n. 56. Questo decreto stabilisce i requisiti tecnici e le percentuali di credito applicabili agli investimenti. Gli investimenti ammissibili sono ulteriormente descritti negli allegati A e B della Legge 11 dicembre 2016, n. 232, che definiscono i beni materiali e immateriali strumentali alla digitalizzazione e automazione dei processi produttivi.
A. Investimenti trainanti in beni strumentali
Investimenti in beni strumentali materiali
I beni materiali ammissibili sono generalmente quelli strumentali all’attività produttiva e che rientrano nelle categorie di automazione, digitalizzazione, intelligenza artificiale e altre tecnologie avanzate. Questi includono:
- Macchinari e impianti automatizzati.
- Sistemi per il controllo e la gestione intelligente delle operazioni industriali.
- Robot collaborativi (cobot).
- Sistemi di monitoraggio energetico, come sensori IoT integrati nei macchinari per ottimizzare i consumi energetici
Investimenti in beni strumentali immateriali
I beni immateriali ammissibili sono software, sistemi e piattaforme digitali che contribuiscono all’ottimizzazione della produzione e all’efficienza aziendale. Rientrano in questa categoria:
- Software gestionali collegati al controllo dei macchinari produttivi.
- Soluzioni di realtà aumentata o virtuale per la formazione del personale e la manutenzione a distanza.
- Sistemi di intelligenza artificiale per l’analisi e l’ottimizzazione dei processi produttivi.
- Soluzioni di Energy Dashboarding, cioè software che consentono di monitorare e ottimizzare i consumi energetici
Precisazioni aggiuntive
- Gli investimenti devono essere nuovi, ossia non utilizzati precedentemente.
- È necessaria una perizia tecnica asseverata che confermi che i beni materiali e immateriali rientrino nei requisiti definiti dagli allegati A e B.
- I beni immateriali devono essere funzionalmente collegati ai beni materiali per beneficiare dell’incentivo.
B. Investimenti trainati in impianti di Autoproduzione di Energia
Il credito d’imposta Transizione 5.0 include incentivi specifici per gli investimenti in autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo all’interno delle strutture produttive.
Gli investimenti incentivati riguardano principalmente:
- Impianti fotovoltaici e altri sistemi per la produzione di energia rinnovabile (es. impianti eolici, geotermici, idroelettrici).
- Sistemi di accumulo dell’energia, che permettono di immagazzinare l’energia prodotta e utilizzarla quando necessario.
- Sistemi di gestione e monitoraggio energetico, che ottimizzano l’autoconsumo e la distribuzione dell’energia prodotta internamente.
C. Investimenti trainati in Formazione
Formazione del personale per acquisire e consolidare competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica, nel limite massimo del 10% degli investimenti in beni strumentali più impianti di Autoproduzione di Energia effettuati e fino a un massimo di 300.000€
Requisiti specifici sul risparmio energetico e relative aliquote
Uno dei requisiti chiave del Piano Transizione 5.0 è la riduzione dei consumi energetici.
Efficienza Energetica dei Processi
Per gli investimenti fino a 2,5 Mn di euro in beni strumentali l’aumento dell’efficienza energetica di macchinari e processi produttivi deve dimostrare un miglioramento quanto segue:
- Maggiore o uguale al 5% per l’aliquota di credito di 35%
- Maggiore o uguale al 10% per l’aliquota del credito di 40%
- Maggiore o uguale al 15% per l’aliquota del credito di 45%
Efficienza sull’intero Stabilimento
- Maggiore o uguale al 3% per l’aliquota di credito di 35%
- Maggiore o uguale al 6% per l’aliquota del credito di 40%
- Maggiore o uguale al 10% per l’aliquota del credito di 45%
Per gli investimenti maggiori di 2,5 Mln di euro abbiamo preparato una tabella di riassunto al seguente link.
Come Scegliere tra progetto 5.0 di Processo o di Stabilimento?
La scelta tra un intervento specifico su un processo produttivo o su tutto lo stabilimento dipende dai seguenti fattori:
- Dimensione e complessità dell’intervento: Interventi a livello di processo possono essere più rapidi e meno costosi, mentre progetti di stabilimento richiedono investimenti più ampi e articolati.
- Obiettivi aziendali: Se l’obiettivo è l’efficienza globale e la sostenibilità a lungo termine, il progetto di stabilimento potrebbe essere più indicato. Altrimenti, migliorare un processo specifico può generare benefici immediati.
- Risorse disponibili: Progetti di stabilimento richiedono una maggiore disponibilità finanziaria e un impegno gestionale più elevato rispetto a interventi più mirati
L’incremento dell’agevolazione fiscale e classe di efficienza dei moduli fotovoltaici
L’incremento dell’agevolazione fiscale dipende dalla classe tecnologica e dall’efficienza dei moduli fotovoltaici installati. Moduli di classe più alta o che garantiscono una maggiore efficienza energetica permettono di ottenere aliquote più elevate, favorendo l’adozione di tecnologie energetiche avanzate e più sostenibili.
I moduli bifacciali o i moduli a film sottile possono essere considerati più avanzati rispetto ai tradizionali moduli monocristallini o policristallini. Questi moduli sono in grado di catturare una maggiore quantità di energia, aumentando così l’efficienza complessiva dell’impianto e, di conseguenza, l’aliquota fiscale applicabile.
Come Valutare i Consumi Energetici
Uno degli aspetti fondamentali per accedere agli incentivi della Transizione 5.0 è la valutazione dei consumi energetici dell’impresa, che deve avvenire attraverso un confronto tra la situazione pre-investimento e quella successiva all’implementazione dei beni innovativi. Questo è essenziale per dimostrare la riduzione dei consumi energetici e, quindi, l’impatto positivo degli investimenti agevolati dal credito d’imposta. Vediamo come si effettua questa analisi in diversi contesti aziendali.
Lo Scenario Controfattuale
Nel caso in cui l’impresa non disponga di dati storici sui consumi energetici, si procede con una stima basata su un’analisi dei carichi energetici. Questa stima si fonda su dati tecnici tracciabili o, in assenza di questi, su analisi di mercato.
Le imprese di nuova costituzione, non avendo uno storico di consumi, devono fare riferimento a uno scenario controfattuale. Questa metodologia è applicata anche alle imprese attive che hanno variato sostanzialmente prodotti e servizi meno di sei mesi prima dell’avvio del progetto.
Certificazione del progetto Transizione 5.0
La certificazione del progetto Transizione 5.0 è un passaggio cruciale per ottenere il credito d’imposta e garantire che gli investimenti rispettino i requisiti tecnici e normativi. Ecco come funziona il processo di certificazione:
Perizia tecnica asseverata
Una perizia tecnica asseverata è richiesta per certificare che i beni acquistati o le tecnologie adottate rispettino i requisiti della normativa Transizione 5.0. Questa certificazione deve essere effettuata da un tecnico qualificato e riguarda sia i beni materiali che immateriali.
- La perizia deve verificare che i beni rientrino nelle categorie agevolabili previste dagli allegati A e B della Legge n. 232/2016 (che include beni tecnologici avanzati e software per la digitalizzazione e automazione).
- Dev’essere emessa da un tecnico esperto, come un ingegnere iscritto all’albo o un perito industriale, con competenze specifiche nel settore.
Certificazione energetica
Per progetti che includono il risparmio energetico, è necessaria una certificazione emessa da professionisti qualificati in gestione energetica, tra cui:
- Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), certificati secondo la norma UNI CEI 11339.
- Energy Service Company (ESCo), certificate secondo la norma UNI CEI 11352.
Questi professionisti devono:
- Attestare ex ante (prima dell’inizio del progetto) il potenziale risparmio energetico derivante dagli investimenti.
- Attestare ex post (dopo la conclusione del progetto) che il risparmio energetico previsto è stato effettivamente raggiunto.
Interconnessione e integrazione dei beni strumentali
Per i beni materiali e immateriali, deve essere garantita l’interconnessione e integrazione al sistema di gestione aziendale secondo i requisiti dell’industria 4.0 e anche per il monitoraggio dei consumi e della produzione energetica. Questa condizione è essenziale per confermare l’utilizzo efficiente delle tecnologie e la loro integrazione nei processi produttivi.
- La verifica dell’interconnessione è parte della certificazione tecnica e deve essere inclusa nella perizia asseverata. Ciò garantisce che i beni tecnologici non siano solo operativi, ma integrati nei flussi produttivi aziendali.
Industrial Cloud Srl ha creato una divisione CONNECT4i specializzata nell’interconnessione e integrazione dei beni strumentali materiali, in conformità con le normative Industria 4.0 e Transizione 5.0.
Offriamo anche un software EMS 5.0, un bene strumentale immateriale, sistema avanzato per il monitoraggio dei consumi energetici e della produzione energetica, dotato di algoritmi intelligenti per l’ottimizzazione dell’efficienza energetica.
Grazie a questi strumenti, non solo potrai monitorare i consumi energetici e la produzione di energia, ma anche ridurre significativamente i costi operativi attraverso una gestione energetica ottimizzata e perfettamente integrata con i tuoi processi produttivi. L’uso del software EMS 5.0, conforme ai requisiti della Transizione 5.0, permette di massimizzare l’efficienza e accedere al credito d’imposta Transizione 5.0, offrendo alle imprese un notevole vantaggio competitivo.
Misurazioni e mantenimento dei risparmi energetici
Il Piano 5.0 richiede che il risparmio energetico venga mantenuto per almeno 5 anni dall’investimento. Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) effettuerà controlli a campione per verificare la corrispondenza dei dati dichiarati con i risparmi effettivamente conseguiti.
Per monitorare i consumi energetici ed elettrici di uno stabilimento, esiste un programma apposito, il software EMS (Energy Management System): esso rileva, controlla e registra sia il consumo che l’eventuale produzione di energia di uno stabilimento.
Considerazioni importanti sulla Transizione 5.0
Tempistiche
Per accedere ai benefici del Piano Transizione 5.0, tutte le pratiche devono essere concluse, compresa l’interconnessione dei macchinari, entro il 31 dicembre 2025. Questo include anche la produzione della certificazione di risparmio energetico e gli altri adempimenti burocratici necessari.
Procedura 5.0 è molto più complessa della 4.0
Il Piano Transizione 5.0 prevede un iter burocratico più complesso rispetto al Piano Transizione 4.0, con più documentazioni da produrre e certificazioni da ottenere, sia in fase di richiesta del beneficio sia per il monitoraggio post-investimento.
Requisiti 5.0 in sintesi:
- Investimenti in beni strumentali “4.0” interconnessi.
- Riduzione dei consumi energetici misurabile e certificabile.
- Mantenimento del risparmio per 5 anni.
- Possibilità di includere investimenti in rinnovabili e formazione.
- Iter procedurale più complesso e stringente.
Se un’azienda soddisfa questi requisiti e ha la capacità di gestire i passaggi burocratici, il Piano Transizione 5.0 può offrire benefici fiscali significativamente superiori rispetto al Piano 4.0.
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